DALLA PRESA DI COSCIENZA
ALLE AZIONI CONCRETE. 

VENEZIA CANDIDATA A CAPITALE MONDIALE DELLA SOSTENIBILITÀ:
IL CONSIGLIO COMUNALE E LA CITTÀ METROPOLITANA ADOTTINO UN PROTOCOLLO DI CERTIFICAZIONE AMBIENTALE.


VENEZIA CANDIDATA A CAPITALE MONDIALE DELLA SOSTENIBILITÀ: IL CONSIGLIO COMUNALE E LA CITTÀ METROPOLITANA ADOTTINO UN PROTOCOLLO DI CERTIFICAZIONE AMBIENTALE.

Mi rivolgo a voi, Consiglieri Comunali e della Città Metropolitana di Venezia,

Vi scrivo perché mi ha emozionato venire a conoscenza che anche Khaby Lame, il tiktoker italiano con oltre 110 milioni di follower, si è schierato al fianco di Greta Thumberg nella lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento a livello mondiale.

Un appoggio arrivato via social, come è naturale che sia tra i giovanissimi, con la pubblicazione di un video e una foto scattata in compagnia dell’attivista svedese incontrata a Milano per la manifestazione “Youth4Climate”.

Mi ha colpito il nome della manifestazione. Così mi sono chiesto: possibile che la lotta per una società maggiormente sostenibile, un’aria sana, il rispetto della natura e dei suoi delicati ecosistemi, siano un tema generazionale?

Allora mi è tornato alla memoria il sorriso saggio e aperto, di guida spirituale e morale, di Papa Francesco, che al tema della sostenibilità ecologica ha dedicato l’enciclica Laudato Si nella quale eravamo chiamati alla solidarietà e responsabilità universale per proteggere il futuro della nostra casa comune Terra. Papa Francesco ci invitava a prendere coscienza che non c’era più tempo per tergiversare. “I giovani esigono da noi un cambiamento” e ci interrogano su come sia “possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi”.

PapaFrancesco

Il Santo Padre in quei giorni incontrava Greta Thunberg, la quale sembrava incarnarne le parole sui giovani, riuscendo a sfidare il torpore dei potenti del mondo con azioni e parole chiare e semplici, oltre che di grande impatto, che hanno fatto da scintilla per l’attivazione delle energie di milioni di ragazzi come lei scesi nelle piazze di tutto il globo a manifestare, oggi come allora, nei Fridays for Future.

Il compito di ciascuno di noi è far vivere queste speranze di cambiamento nel nostro quotidiano, nel proprio ambito, dare risposte concrete, passare dalla presa di coscienza alle buone azioni.

Passaggi a NordEst, l’associazione che presiedo, nasce con lo scopo sociale di produrre il miglioramento, di declinare valori e idee in campagne d’azione basate su proposte concrete sulle quali misurare i risultati raggiunti.

Il tema ambientale è da tempo al centro della nostra azione. Nel 2019 abbiamo convocato, in un partecipato convegno insieme ad Anci, Ance e Kyoto Club, amministratori locali, esperti e categorie professionali ed economiche, non solo a discutere di sostenibilità come driver di sviluppo territoriale ma a confrontarsi su una proposta concreta: invitare i comuni ad aderire a protocolli di certificazione ambientale dei loro territori e far assumere alla Regione Veneto politiche attive per sostenere tali percorsi.

Un’iniziativa che abbiamo replicato anche lo scorso anno, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del Veneto.

In particolare abbiamo fatto riferimento all’esperienza della città di Savona, prima città europea ad aver ottenuto la certificazione secondo il protocollo Leed For Cities, (Leadership in Energy and Environmental Design), lanciato dal Green Building Council, che consente ai centri urbani di misurare le proprie prestazioni ambientali sulla base di cinque aree di valutazione: energia, acqua, trasporti, rifiuti, e infine quella che viene chiamata Human Experience, che consente di individuare alcuni parametri di benessere sociale. Si tratta di uno strumento utile non solo per certificare il grado di “sostenibilità” delle città ma per sviluppare politiche attive “green” individuando potenzialità, criticità e azioni correttive, fruendo del supporto e degli strumenti adeguati per trasformare i centri urbani in realtà efficienti e virtuose. Ci sono inoltre altri due vantaggi importanti da sottolineare che proprio la sindaca di Savona ha messo in luce raccontandoci la propria esperienza di città certificata. Il percorso di certificazione, e gli obiettivi misurabili che prevede, sono un elemento fondamentale di trasparenza nel rapporto tra amministrazione e cittadini e favoriscono la partecipazione attiva degli stessi. La visibilità virtuosa che deriva dallo status di città sostenibile certificata produce di per sé una maggiore attrattività del centro urbano per investitori economici, anche stranieri.

Abbiamo accolto con gioia la candidatura di Venezia a capitale mondiale della sostenibilità. Una candidatura rimarcata nel corso dell’EXPO di Dubai davanti ai quasi duecento paesi coinvolti nella manifestazione.

Il capoluogo veneto, la nostra Venezia, è da sempre terra di ingegno e inventiva, capace di farsi crocevia di culture e popoli. Una città a metà tra la terra e il mare, una bellezza unica e per questo conosciuta in tutto il mondo tanto da rendersi destinazione prediletta di milioni di turisti da tutti e cinque i continenti. Una realtà tuttavia fragile, come ci ha ricordato l’acqua granda di appena due anni fa, e che ha dovuto fare della sostenibilità uno dei suoi obiettivi più pressanti. L’entrata in funzione del Mose deve consentire finalmente di mettere al sicuro la città che fu dei dogi dall’innalzamento delle maree, e con lei l’intero sistema lagunare.

Greta Thunberg

Fa però male leggere il report “Mal’aria” uscito a settembre e che vedeva Venezia e Verona tristemente in testa alla classifica delle città italiane per numero di giornate con una concentrazione di polveri sottili (PM10) superiore ai 50 microgrammi per metro cubo. Ma è tutto il Veneto a rendersi protagonista in negativo, con anche Vicenza, Padova e Rovigo nella più inquinata delle top ten.

Il cambiamento climatico derivante dalla negligenza umana è già entrato nelle nostre vite con i suoi effetti drammatici. Noi veneti abbiamo ancora vivo il ricordo della devastazione delle zone del bellunese e di Rocca Pietore. Nel 1987, la World Commission on Environment and Development definiva lo sviluppo sostenibile come “lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. Chi ci rappresenta ormai è chiamato ad una prova di massima responsabilità: comprendere che le scelte di oggi nella direzione che diamo allo sviluppo economico e al rispetto dell’ambiente determineranno le possibilità delle prossime generazioni di avere un futuro.

Per questo noi di Passaggi a NordEst ci rimettiamo in cammino e chiediamo a tutti i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale e nella città metropolitana di Venezia di compiere un passo concreto: adottare un sistema di certificazione ambientale del Comune e dell’intera città metropolitana.

Crediamo che un obiettivo prestigioso come quello di fare della nostra Venezia la capitale mondiale della sostenibilità non possa convivere con il triste primato di città più inquinata d’Italia. Serve una presa di coscienza collettiva che metta dalla stessa parte maggioranza e opposizione per una battaglia che è innanzitutto di civiltà. Dotare la città di Venezia di una certificazione di sostenibilità è una mano tesa, simbolica ma significativa, ai moniti autorevoli che ci giungono dal Papa e da milioni di giovani in tutto il mondo.