Una scelta
che voglio condividere

La libertà, diceva Karol Wojtyla, non consiste nel fare ciò che piace, ma nel diritto di fare ciò che si deve.

Credo – ma sono tanti gli attestati a conferma di questa impressione – che nei due anni trascorsi assieme alle donne e agli uomini di Passaggi a NordEst, non sia passata inosservata la propensione di questa comunità di intenti a dedicarsi alla collettività mettendo le proprie energie e competenze a disposizione di tutti, nella libertà che deriva, appunto, dal “diritto di fare ciò che si deve”.

Ed è con identico spirito di servizio verso i cittadini che ho accettato la candidatura a Consigliere della Regione Veneto che mi è stata offerta da Italia Viva. Un attestato che inevitabilmente mi gratifica ma che non considero un traguardo. È il naturale proseguimento di un percorso di impegno civico iniziato oramai molti anni fa con i volontari delle associazioni Telethon e Penelope, e culminato con l’Associazione Passaggi a NordEst che ho l’onore di presiedere.

Un percorso che abbiamo voluto costruire sullo studio e sull’ascolto, caratterizzato dal lavoro per campagne d’azione, con obiettivi specifici, concreti, misurabili orientati a fare della comunità un luogo migliore. E qui i ricordi sono veramente tanti. Mi riferisco alla campagna per la certificazione di sostenibilità ambientale delle città e alla battaglia – a me particolarmente cara – contro il femminicidio e la violenza di genere con la predisposizione di un disegno di legge. Ma penso anche all’adesione e promozione in Veneto della campagna “Figli Costituenti” per l’inserimento in Costituzione di princìpi a tutela dell’ambiente e delle generazioni future, senza dimenticare la raccolta firme per il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Venezia alla Senatrice Liliana Segre.

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Che dire poi del convegno organizzato assieme all’Anci, al Kyoto Club, alla rete innovativa regionale Green Building, dei tanti incontri con esponenti dal mondo delle imprese, di quello accademico, del giornalismo. Un impegno costante che è proseguito nei mesi della quarantena con il ciclo di eventi digitali “Anticipare il Futuro” con relatori d’eccezione e oltre duemila partecipanti. Un’azione dopo l’altra come tappe di un viaggio al servizio della comunità.

E sarà così anche la mia campagna elettorale. Sarà un insieme di campagne d’azione. E, conquistandoci il consenso necessario, continueremo così anche dopo, nel quinquennio a Palazzo Ferro Fini. Il percorso assieme a Passaggi a NordEst non si interrompe, le nostre battaglie proseguono con più forza e in una prospettiva del tutto nuova, quella data dalla possibilità di portare i nostri valori e le nostre azioni all’interno delle istituzioni, in linea con la volontà fondativa.

E inizieremo subito. Con l’appello, che facciamo ai candidati in Veneto e a Venezia, di dotare Regione e Città Metropolitana di Unità di Foresight. Una proposta concreta che nasce a partire da quanto già realizzato dall’Unione Europea e da altri paesi in tutto il mondo e che prevede la creazione di centrali agili e operative per la previsione strategica. Centrali utili a evitare di subire passivamente e con gestioni improvvisate fenomeni come quello della pandemia, ma soprattutto capaci di “visualizzare” i futuri possibili dei territori, di valutare le conseguenze delle scelte, di individuare le azioni necessarie per anticipare i cambiamenti e determinare quelli auspicabili.

Una campagna, quella che ho intenzione di portare avanti, fatta di tanto ascolto, poche parole e azioni mirate.

Ringrazio per questa opportunità Italia Viva, di cui condivido i valori e la volontà di (ri)mettere al centro della politica la concretezza e le competenze. Ringrazio in particolare la candidata Presidente Daniela Sbrollini, il cui impegno e le cui qualità mi hanno convinto una volta di più ad accettare questa sfida. Ne sottoscrivo il progetto ambizioso e libero, ma credo che chiunque vincerà, da destra a sinistra dell’emiciclo politico, sarà chiamato a unificare tutte le forze in gioco. Anzi, mi permetto di fare un appello a tutti i candidati affinché questa occasione non venga sprecata. Il momento di crisi che stiamo attraversando impone grande responsabilità a chi svolge funzioni di rappresentanza e decisionali e questa responsabilità non può che essere condivisa tra tutti gli attori che la volontà popolare avrà il dovere di esprimere, senza individualismi o rivendicazioni.

“La politica – parola del Presidente Mattarella – deve essere un punto di mediazione dell’interesse generale. Se la politica non è in grado di essere questo, le istituzioni saltano e prevale chi ha più forza economica o più forza di pressione, che è poi lo stesso”. Faccio questo appello perché, dopo un primo momento in cui il lockdown sembrava aver riscritto le priorità della nostra classe dirigente, una volta allentate le misure preventive si è tornati al consueto chiacchiericcio che inibisce le idee, a quella “gabbia del presente”, come dice il Prof. Roberto Poli, che soffoca qualsiasi progetto.

Credo che questa crisi, per quanto drammatica, ci offra l’opportunità di essere migliori. La società contemporanea è pervasa dalla “cultura del dare la colpa”. Credo sia arrivato il momento di un nuovo approccio e credo di non essere il solo a pensarla così. “Attribuire le colpe riguarda la storia, la paura e il passato. Dobbiamo spostare il focus sulle aspirazioni, la speranza, il futuro”.

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Penso che in Veneto ci sia tanta voglia di futuro ed esiste un’area, sempre più vasta, di persone che non si riconoscono nei due schieramenti tradizionali. Un’area composta di donne e uomini che credono in una politica competente e in grado di guardare alle eccellenze del territorio. Un’area non ideologizzata e autonoma rispetto ai rigidi dogmatismi di una classe dirigente che ancora ragiona secondo posizioni e schemi abbondantemente superati. In Veneto queste forze, modernizzatrici e riformiste, non sono riuscite a trovare una quadra che permettesse loro di fare fronte comune all’insegna di un nuovo umanesimo politico. Questo non significa che la loro voce resterà inespressa. Al contrario, mi faccio personalmente carico di portare queste istanze all’interno del dibattito politico. Un impegno che intendo prendere non solo da candidato, ma anche da presidente di un’associazione che ha sempre messo la collettività al primo posto.

Lo faccio da cittadino libero, insieme a tanti altri cittadini liberi, con la serenità che deriva dalla coerenza. È la “continuazione con altri mezzi” di quanto abbiamo fatto finora come Passaggi a NordEst, è la sfida di una comunità di intenti per il futuro del Veneto, è un movimento di persone per un progetto di futuro nel nostro Veneto.

Per questo vorrei condividere fin dall’inizio con te la costruzione di un percorso tanto impegnativo quanto entusiasmante. Se hai dei suggerimenti da dare, delle idee circa il tuo territorio, se puoi dare una disponibilità di tempo per partecipare attivamente alla campagna elettorale, ti invito a comunicarmelo registrandoti al form che troverai qui.

Ti ringrazio anticipatamente.
Un abbraccio,

Stefano Tigani