Passaggi a NordEst

Il NordEst motore dello sviluppo

Linee guida del Comitato Tecnico-Scientifico

Il NordEst sta cambiando pelle, non è più riducibile ai modelli che lo hanno caratterizzato in passato ma rimane e potrà essere, ancor più che nel passato, uno dei motori dello sviluppo non solo d’Italia ma d’Europa.

Sviluppo, sottolineiamo, e non semplice crescita, di cui è già stato protagonista.

Riteniamo fondamentale riconoscere la specificità e il valore di queste terre e comunità. Per aumentarne le potenzialità e valorizzarne il ruolo. Non per inseguire improbabili “culture del recinto” e chiudersi, ma invece proprio per difenderne gli asset fondamentali nella competizione internazionale e per aiutare questi territori ad esprimere maggiore capacità di rappresentanza, portando il proprio contributo, nel “fare “ economia e società, a tutto il Paese.

Il futuro parte infatti dai territori e dalle comunità. Ed è nei territori che “accade il cambiamento”.

Dobbiamo quindi focalizzare e contestualizzare ciò che si sta muovendo, i cambiamenti in atto e la capacità d’innovazione che possono trascinare il Paese e che vanno proiettati, connessi, messi in relazione con l’intera Europa.

Dal Nordest, dal suo ‘’genius loci’’ fatto da sempre di laboriosità, intraprendenza, solidarietà, possiamo quindi trarre energie, capacità di ripartenza, risorse, prospettive per il “futuro” per l’intero Paese.

In questo senso, la voglia di autonomia va interpretata in larga parte, come volontà di assumersi responsabilità.

Uomini e donne dell’era della globalizzazione sono assaliti dalla paura delle minacce d’un pianeta mondializzato, guidato da mani invisibili, esposti senza protezione ad uno tsunami capace di travolgere i riferimenti dei nostri piccoli universi.

La risposta a queste ansie spesso si orienta verso un ritorno alle proprie radici, alla ricerca della propria identità.

Questo non è fare o rifare la comunità, ma sentirsi parte di una tribù, tribù smarrita, la cui esistenza viene postulata come fosse da sempre: la tribù rassicura e risponde al vuoto di relazioni.

Spesso però si tratta di una identificazione che non corrisponde ad una rete umana, sociale, comunitaria.

La comunità non può essere fuga e chiusura al mondo perché abitare il mondo globale in modo meno anonimo, meno isolato è una dimensione comunitaria da coltivare e far crescere, che non può essere solo eredità del passato da conservare, ma qualcosa da reinventare.

I cittadini del Nord Est si sentono oramai adulti e dopo la crescita prodotta con i loro sacrifici, rivendicano - perché si sentono preparati a farlo - la capacità di decidere in quale direzione orientare il proprio sviluppo ed è per questo che rivendicano una maggiore autonomia.

Punti Cardinali

Il Nord del nostro Paese (e specie il Nord est) non ha nulla da invidiare in fatto di performances alla Germania del sud: il triveneto ha la stessa capacità di creare ricchezza della Baviera o del Baden-Wurtenberg.

In Veneto, ad esempio, (come in tutte le Regioni a statuto ordinario), le materie di «legislazione concorrente», in cui appunto la potestà legislativa spetta alla Regione, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato, sono venti:

check_circlerapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; internazionalizzazione e commercio estero; .

check_circletutela e sicurezza del lavoro; .

check_circle istruzione e della formazione professionale;

check_circle professioni; 

check_circle professioni; 

check_circle tutela della salute e dell’ambiente;

check_circlealimentazione;

check_circleordinamento sportivo;

check_circleprotezione civile;

check_circlegoverno del territorio;

check_circleporti e aeroporti civili;

check_circlegrandi reti di trasporto e di navigazione;

check_circleordinamento della comunicazione;

check_circleproduzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia;

check_circleprevidenza complementare e integrativa;

check_circlecoordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

check_circlevalorizzazione dei beni culturali e ambientali;

check_circlecasse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;

check_circleenti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Altre tre materie - organizzazione della giustizia di pace, norme generali sull'istruzione e tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali - sono di competenza esclusiva dello Stato ma possono essere trasferite alle Regioni in base all'articolo 116 della Costituzione, che prevede condizioni particolari di autonomia.

Il processo di attribuzione di maggiore autonomia in queste materie farà sì che molti temi e molte criticità necessitino di una soluzione. Dalla soluzione che si intende dare a quelle necessità dipendono i connotati del nostro sviluppo, del nostro futuro, della società che vorremmo per noi e per i nostri figli.

Se vorremo essere davvero responsabili e credibili, non potremo limitarci ad esaminare le tendenze attuali e esercitarci sulle loro possibili evoluzioni. Dovremo piuttosto fermarci e misurare il valore della nostra cultura, del nostro pensiero, della nostra etica sullo scenario che vorremmo realmente costruire, sull’idea del futuro che abbiamo in mente e che vorremo realizzare fin da adesso, appunto, operando quelle decisioni e quelle scelte che i cambiamenti strutturali ci impongono di fare.

Crescita e sviluppo, lo ripetiamo, non sono certo sinonimi. La crescita viene riferita alla quantità di beni e servizi disponibili, mentre lo sviluppo comprende anche elementi di qualità della vita di natura sociale, culturale e politica. Il concetto di sviluppo meramente economico infatti è stato da tempo superato; oggi si parla di sviluppo umano, concetto che non esclude del tutto il concetto di sviluppo economico, ma che non si riduce a quello.

I quattro pilastri su cui poggia lo sviluppo moderno sono l’equità, la sostenibilità, la produttività e la partecipazione.

L’equità non è l’uniformità, ma il trattare situazione diverse perequando le distanze; la sostenibilità è l’idoneità delle soluzioni ad essere replicabili senza intaccare le risorse, la produttività è rappresentata dalla condizione di partecipare ai processi economici in maniera attiva e la partecipazione è l’accesso a decidere del proprio futuro.

Partendo da queste quattro leve dovremo riempire di contenuti alcune delle materie di cui sopra, assegnando priorità d’intervento ai temi importanti ed urgenti, anche in ambito nazionale.

Passaggi a NordEst orienta la propria missione su due direttrici fondamentali, quella dello studio e quella dell’azione.

Le Istituzioni e la politica devono a nostro parere ritrovare al contempo la dimensione della competenza, della preparazione e quella della concretezza, della produzione di risultati tangibili per le comunità.

A tale fine è stato deciso sin dall’inizio di far supportare e affiancare l’attività dell’Associazione da un team di esperti in diversi campi e provenienti da diversi mondi, a partire da quello accademico, dell’impresa, dell’associazionismo, delle professioni, del lavoro.

Il Comitato Tecnico scientifico sarà chiamato a discutere e a individuare le priorità da affrontare nell’alveo di questo indirizzo generale, considerando che importante è un tema che risponde alle esigenze fondamentali e vitali e urgente è il tema la cui soluzione non è differibile e reversibile.

Compiti prioritari del Comitato Tecnico Scientifico saranno quelli di elaborare analisi, studi e proposte e produrre momenti formativi.

Centrali saranno i temi, le proposte e le iniziative di formazione legati all’impresa, al lavoro, alla buona amministrazione e in generale alla crescita sociale e personale degli individui e delle comunità oltre a quelli relativi all’intervento nell’ambito delle materie sopra indicate in cui si svilupperà il processo di attribuzione di maggiore autonomia.

EXPLORA

C’è inoltre un punto sul quale l’associazione fonda buona parte dei propri principi ed è la necessità di riconoscere al mondo del volontariato, in tutte le proprie forme, l’importanza che merita. Il volontariato sopperisce alle enormi mancanze del Pubblico in moltissimi settori ed è una risorsa sociale imprescindibile. Il mondo associativo che si accompagna ad esso va per forza di cose valorizzato e in questo l’impegno di Passaggi a NordEst sarà deciso. Nella programmazione semestrale di studio, sarà dato adeguato risalto a temi quali:

roomLotta alla violenza di genere;

roomImportanza del volontariato e del mondo associativo;

roomagevolazioni fiscali per la famiglia e il fattore famiglia in particolare;

roomProgetti di sostegno di campagne solidali territoriali;

roomSicurezza e legittima difesa;

roomLegalità, lotta alla criminalità, alla corruzione e allo spaccio di stupefacenti;

roomSport;

roomDisabilità.

Stiamo assistendo ad un impoverimento della qualità di chi è investito della responsabilità di decidere e nel contempo, emerge una preoccupante avversione per la scienza ed in generale per la conoscenza.

Si preferisce la scorciatoia del pensiero che si condensa in uno slogan, che evita la fatica dell’approfondimento, della comprensione e il rischio che comporta la scelta.

Il futuro sarà complesso e non ci sono risposte semplici per problemi complessi.

O ci saremo da protagonisti ovvero con capacità di proporre e realizzare o saremo al traino di qualcun altro.

Passaggi a NordEst vuole essere fucina di pensiero e motore di sviluppo nel senso più ampio che si può attribuire a questo termine.

 

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